BANCHE: IL SOTTILE FILO DELL’ESSERE

E’ di queste ore l’alternarsi di informazioni e pensieri più o meno leciti sul sistema bancario italiano e sull’Entità che dovrebbe svolgere compiti di vigilanza bancaria e finanziaria : Banca d’Italia. E’ proprio partendo dall’attività di vigilanza che Banca d’Italia doveva (dovrebbe) ottemperare  con una serrata ed attenta attività di controllo a distanza ed accertamenti da effettuarsi, in loco, che ci si chiede come siano potuti accadere i fatti, ormai noti a tutti ,che hanno causato danni sia economici che morali spesso distruttivi di una vita intera. Il comico, se di comicità si può parlare, è che Banca d’Italia dovrebbe fornire (?!?) anche una serie di servizi direttamente ai cittadini occupandosi anche degli esposti diretti. E’ di queste ore il piano di Lega e M5S che vorrebbero “azzerare” Banca d’Italia. Sembrerebbe , come sostiene Enrico Letta, un modo come un altro per comprarsi “l’arbitro e così cancellare di fatto la democrazia”. A chi scrive  , pare più che altro, una tattica del Governo  per ricompattarsi così attaccando, ogni volta, un nemico comune diverso. Dopo la Francia è l’ora di Banca d’Italia, attacco però “indiretto” perchè vorrebbe colpire, di rimbalzo, un nemico comune: il presidente della BCE Mario Draghi . La strategia economica ,(per ora solo teorica), vorrebbe che una delle condizioni ,sine qua non,per spingere  l’uscita  dall’euro ,fosse il ripristino di una nuova moneta nazionale (lira e/o qualunque altra denominazione voglia darsi) tramite la ridenominazione ** del debito pubblico che oggi è in euro. Fatto questo che porterebbe la nuova moneta ad una svalutazione oscillante dal 20 al 25 %, creando un danno “secco per i risparmiatori” oltreché collocare, di fatto, fuori mercato i nuovi titoli pubblici. Toccherebbe allora alla Banca centrale intervenire direttamente comprando i BTP ,gettando così moneta liquida sul “default” del risparmio. Questo modus operandi rispecchia la versione sovranista dell’agire politico dove la banca centrale diverrebbe controllata direttamente dalla politica per poi soggiacere alle volontà del governo. In democrazia e quindi ancora al momento, ciò non è possibile perché sul piano prettamente istituzionale vige il principio dell’autonomia e su quello tecnico la divisione istituzionale tra Banca Centrale e Tesoro lo impedisce. Oggi ore 11.46 , la borsa di Milano sta premiando i singoli istituti bancari italiani con Unicredit +2,03; Intesa con + 2 ; UBI + 3,44. Ed è proprio UBI che ha chiuso il 2018 con un utile netto contabile a 425,6 milioni. Al netto delle poste non ricorrenti l’utile d’esercizio è il miglior risultato degli ultimi 10 anni, fissandosi a 302,4 milioni. Il Cet1 fully loaded al 31 dicembre si attesta all’11,34% (11,42 % del 30 settembre). E così pure per Bper Banca che ha annunciato l’acquisizione totale per Unipol Banca e del 49 %del Banco di Sardegna chiudendo l’esercizio definito “il più elevato nella storia del gruppo” con un utile netto pari a 402 milioni di euro, con un dividendo cash di 13 centesimi per azioni ed un Ceto ratio “phased in” pari al 14,27%.

 

 

 

**(ndr . accade quando ad esempio , in seguito all’introduzione dell’euro, i debiti precedentemente espressi in una unità monetaria nazionale , vengono espressi in unità euro; e così pure all’inverso)

 

Fabio Accinelli