ASIA NEWS 2

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Quando si parla di Cina si rischia sempre di cadere in un dibattito concentrato solamente sull’attualità della politica socio-economica che avvolge il paese asiatico al grido di Nimby ( Not in my back yard = non nel mio cortile).  Bisogna quindi cambiare il modo di analisi e conoscere bene la realtà  attuale e strettamente prossima per poter avviare attente riflessioni  sia  sul contesto economico che sulle   ricadute  sociali.  Il Governo centrale   di Pechino ha  dovuto , causa di forza maggiore , soprassedere  momentaneamente  ai  temi emergenziali come pandemia, guerra russo-ucraina ed aumenti dei prezzi dell’energia ,  andando a licenziare velocemente  provvedimenti ad hoc atti al risanamento interno del paese ed al rilancio espansionistico della propria economia ( vedasi  il mio articolo del 17 febbraio : ASIA NEWS ). La prima reazione la  si è avuta sul  mercato USA ed è stata la ripresa delle quotazioni del petrolio dovuta alla domanda cinese che dovrebbe crescere fino alla capienza di 800 mila barili al giorno nel 2023.  A questo rispondono le principali  case d’affari internazionali  scommettendo su un rally in ripartenza delle azioni cinesi ,  successivamente alla fase di consolidamento appena trascorsa.   Agli occhi del mondo economico e finanziario oggi più che mai la Cina rappresenta l’unica economia rilevante dove le condizioni finanziarie rimarranno accomodanti sia per l’anno in corso che programmaticamente anche per l’anno successivo. L’ostacolo maggiore che oggi segnalo sembra essere quello legato al “sentiment” che risulta essere ancora  minato dalle continue tensioni commerciali e non solo con gli USA.  In Cina è di questi giorni ad esempio la notizia , peraltro confermata dal Governo Centrale, della scomparsa del finanziere  Bao Fan , nato a Shanghai da una famiglia di banchieri e diplomatici, presidente, a.d. e maggiore azionista della Banca d’investimenti China Renaissance fondata nel 2005 e subito divenuta  punto  di riferimento per gli affari dei più grandi gruppi tecnologici cinesi che sono cresciuti nel settore di Internet.  Il giorno 16 febbraio subito dopo  la conferma della notizia  il titolo della banca  ha perso in apertura di seduta il 50% del suo valore per poi stabilizzarsi in chiusura ad un – 28%.  Bao Fan e la sua Banca sono globalmente riconosciuti  come i “ top operators”   ,  sia sul mercato interno cinese che in tutta l’Asia , nel campo delle Merger & Acquisitions e Ipo .  Rammento tra l’altro che  la Banca stava seguendo anche l’ Ipo da 37 miliardi di dollari di Aut Group , operazione improvvisamente sospesa pochi giorni orsono dal Governo Centrale Cinese. Nel palmares di Banca Renaissance figurano poi 13 fusioni cult nel campo dell’industria tecnologica , tra esse quella più importante è stata quella tra Didi e Kuaidi , le applicazioni del ride-hailing assolutamente necessarie per poter riuscire a chiamare un taxi in tutta la Cina. Non bisogna poi dimenticare che Bao Fan ha gestito fino a pochi giorni orsono, data della sua “scomparsa”, tutto il turnover dei finanziamenti del mondo delle Big Tech a Pechino. Il finanziere è cresciuto professionalmente con i vari Jack Ma, Pony Ma e Robin Li , founders di Alibaba, Tencent e Baidu seguendone personalmente lo  strepitoso sviluppo e successo economico fino all’anno 2018, anno in cui il Partito-Stato ha deciso,  a sua iniziativa diretta , che il settore andava  “preso in mano “ perché si era allargato troppo sia  dal punto di vista economico – finanziario che  soprattutto da quello politico.  Il simbolo di questa “normalizzazione” ,  fortemente voluta da Xi Jinping  , è fotografata   nella figura  di Jack Ma e nella sua creazione Alibaba. Di recente il Governo Centrale ha reso pubblico che la  c.d. campagna di “rettificazione”  si è sostanzialmente conclusa . Rimane il dubbio che l’onda lunga di questa operazione di Stato abbia coinvolto anche Bao Fan e  la sua Banca … da qui la sua “scomparsa”?   La sensazione, confermata dai fatti e che circola nei palazzi del capitalismo rosso , è che uno alla volta tutte le persone che avevano  di fatto contribuito a costruire le basi finanziarie della  moderna “potenza economica Cina”, oggi se ne stiano loro malgrado uscendo…e di corsa!!  Basta vedere quello accaduto  in questi ultimi  giorni dal  Governo Centrale che ha rimosso  due dei massimi dirigenti di aziende statali : il presidente della Bank of China e il presidente di People’s Insurance Co. Group of China,  la maggiore assicurazione immobiliare cinese.