Arrr….IVA ?

Ci voleva solo questa ultima stangata per rovinare anche le vacanze Pasquali degli italiani! L’aumento partirebbe da Gennaio del 2020 , salvo “misure alternative” come dichiarato dal ministro Tria davanti alla commissione Bilancio di Camera e Senato durante l’audizione tecnica sul Def . Anche se noi tutti addetti ai lavori ce lo aspettavamo ,tale paventata decisione ha avuto l’effetto di una vera e propria bomba. Per correttezza verso chi legge, bisogna trascrivere le parole esatte del Ministro, il quale ha confermato che:  “…lo scenario tendenziale incorpora gli aumenti dell’IVA  e delle accise che entrerebbero in vigore il primo gennaio 2020. La legislazione fiscale vigente viene confermata in attesa di stabilire interventi alternativi…”.  L’IVA ordinaria , oggi al 22 % passerebbe al 25,2%, quella agevolata dal 10 al 13%. Il tutto si basa sul come recuperare i 23 , 2 miliardi di euro necessari a disattivare le clausole di salvaguardia per il 2020 e quindi giungere agli obiettivi di finanza pubblica. Vi è anche un grosso nodo politico, perché l’aumento dell’IVA non è contemplato nel contratto di Governo e quindi vi è l’opposizione sia di Di Maio che di Salvini . A livello politico infatti sia M5S che Lega si stanno impegnando affinché il Governo blocchi l’aumento dell’IVA però dovendosi sempre raffrontare con i saldi di finanza pubblica. Gli aumenti, prima citati ,risulterebbero di fatto una vera e propria stangata per le famiglie, portando un maggior costo compreso tra i 500 ed i 900 euro cad. L’aumento colpirebbe in modo più pesante le categorie dei liberi professionisti e degli imprenditori. Il problema principale è che questa diminuzione di liquidità pro capite a famiglia ridurrebbe, di fatto, ulteriormente i consumi, soprattutto quelli interni che abbisognerebbero invece, di un rilancio forte ed immediato . Un breve cenno ora sul debito pubblico, dove secondo il Ministro Tria, vi sarebbero segnali incoraggianti sulla crescita dall’inizio dell’anno confrontata allo stesso periodo del 2018. Il tutto sempre sotto la spada di Damocle della situazione attuale dell’economia mondiale che, sicuramente contribuisce a frenare anche il nostro paese con un forte rallentamento per le previsioni di crescita futura. Il grosso rischio è l’Euro zona ( vedasi previsioni catastrofiche di questi giorni dell’economia tedesca)  che accentuerebbe una ulteriore escalation negativa a livello europeo.

Fabio Accinelli