
19 Apr ALIBABA : ESCE UNO DEI GRANDI AZIONISTI
La Banca giapponese Softbank , che più di venti anni fa era entrata nel capitale di Alibaba acquistando il 34% delle sue quote spendendo “solamente” 20 milioni di dollari, già nel corso del 2022 ha dimezzato la sua partecipazione dal 23,7% al 14,6% vendendo titoli di Alibaba sulla piazza di New York con operazioni multi frazionate tramite “ futures prepagati “ per oltre 29 miliardi di dollari (n.d.r. :Futures sono un accordo legale tra due parti per la negoziazione di un certo asset a un prezzo predefinito e in una data futura specifica). Dal gennaio 2023 l’investitore giapponese ha continuato a vendere azioni della piattaforma di commercio cinese per altri 6,3 miliardi di euro ( 7 miliardi di dollari) facendo crollare la sua partecipazione in Alibaba a circa il 3,8% pari a 262 milioni di dollari. Le vere motivazioni di tutto questo non sono però da ricercare in una diminuita fiducia nelle capacità imprenditoriali di Jack Ma, fondatore e deus ex machina della piattaforma cinese, Il forte incremento di liquidità ottenuto si è reso necessario per incrementare e stabilizzare il grado di finanza aziendale interno a softbank che negli ultimi mesi si era corroso a causa di investimenti sbagliati che hanno causato perdite senza precedenti nelle casse dell’investitore giapponese. A causa prima del Covid 19 e poi della guerra russo-ucraina con riflessi di incertezza geopolitica collegata alla volatilità dei mercati , anche per colpa dei tassi e relativo aumento dell’inflazione, Softbank è riuscita ad accumulare nel terzo trimestre fiscale perdite nette ben superiori a 5,9 miliardi di dollari ( 783 miliardi di yen) . Questa inversione finanziaria e patrimoniale con forte ricapitalizzazione in seno a Softbank è prodromica alla fase della sua quotazione in borsa sulla piazza di New York e/o Londra entro la fine del 2023. E per Alibaba quanto accaduto cosa causa e cosa potrà causare in un futuro prossimo? Sicuramente l’uscita così repentina e importante a livello economico e finanziario del suo socio di maggiore peso nel capitale è stato , in via prospettica , un colpo duro da digerire ed anzi un vero e proprio problema. Soprattutto in questa fase di transizione interna alla piattaforma dove è attivo un progetto , oramai in fase avanzata , inerente la riorganizzazione della propria attività imprenditoriale in sei diverse ed autonome entità indipendenti tra loro. Questa riorganizzazione combacia con un momento particolarmente positivo per l’economia cinese con dati macroeconomici molto buoni. Il Pil del primo trimestre 2023 è in crescita del 4,5% annuo , contro il 4% previsto e soprattutto il 2,9 % precedente . La ristrutturazione del Gruppo Alibaba si basa in via prospettica anche sul fatto che a marzo 2023 la produzione industriale è cresciuta del 3,9% contro 4,4% atteso ed un 2,4% precedente , mentre le vendite al dettaglio , tra cui le piattaforme di e-commerce, come appunto Alibaba, hanno fatto segnare un aumento del 10,6% contro il 7,5% previsto ed il 3,5% precedente, segnando il maggior rialzo dal mese di giugno 2021. Da questi indici e prospettive future in aumento dell’economia cinese la necessità della riorganizzazione interna di Alibaba.