ALDILA’DEL MARE

ALDILA’DEL MARE

Vorrei capire  o quantomeno  cercare di capire , come sia possibile che  il Governo Italiano giustamente abbia con  Bruxelles  continue interlocuzioni  atte a discutere di  dossier delicati e vitali per il futuro del Belpaese come  ad esempio sulla stabilità finanziaria nella zona euro con il  MES, su possibili modifiche agli  incentivi europei  del  PNRR,  sui contenuti al  Patto di Stabilità …. e poi doversi letteralmente   inventare  difese (indifendibili)   arrampicandosi sui vetri come Gatto Silvestro  in merito alle concessioni balneari ?  Uno scontro continuo visto che Bruxelles in più occasioni ha fatto presente in tutti i modi le proprie perplessità. D’altro canto è uno spreco immotivato ed irrazionale per l’Italia,  quando   ancora una volta lo Stato si trova a svendere le proprie spiagge con affitti irrisori, tasse evase, concessioni “ricche” ma non aperte al libero mercato con possibili  profitti rilevanti regalati  oltre che detassati.  E non solo!  L’ Istat ha formalizzato come i soggetti  coinvolti nel mondo delle concessioni balneari , calcolando anche tutto l’indotto che si è creato intorno alla gestione delle spiagge , è di  circa 300.000  persone . In poche parole quindi solo 300.000 italiani riescono a condizionare le volontà politiche di un Governo.   La fotografia che ne esce è quella di un paese vecchio, conservatore e popolato da piccoli “gruppi di pressione” .  Un vero e proprio monopolio , quello degli stabilimenti  balneari , che di fatto riesce a bloccare  una equa apertura ai mercati impedendo così la tutela dei diritti dei cittadini e la  una giusta liberalità competitiva tra singole persone e aziende nazionali ma anche europee. Il Governo Draghi dopo un attento confronto con   Bruxelles e una  sentenza del Consiglio di Stato, aveva deciso in via definitiva che entro la fine del 2023 , esattamente  dal 1° gennaio 2024 , ci sarebbe dovuto essere  l’obbligo di messa a gara delle concessioni  . E’ successo invece che proprio in questi giorni alla Camera è passato in via definitiva il decreto “ Milleproroghe”.  L’aula lo ha approvato con 142 voti favorevoli, 90 contrari e 4 astenuti e tra i diversi provvedimenti anche la proroga per le concessioni balneari :  resta il timore fondato che la questione però non sia chiusa….leggasi i commenti scritti di Mattarella al Governo.    Voglio  porre l’attenzione  sul fatto di come  questa decisione causi   un impatto negativo su tutta la “ Legge delega sulla concorrenza “ che  di fatto dovrebbe così vedere riavviato da zero  l’iter legislativo da parte del Parlamento .  L’Europa è da molti anni che preme su tutti i  diversi  Governi  Italiani succedutisi nel tempo perché vengano assegnate  le concessioni balneari  tramite giuste  gare pubbliche ed a scadenze temporali precise . Rammento  che esiste già una sentenza inappellabile del Consiglio di Stato e una della Corte di Giustizia Europea con una  Procedura di Infrazione aperta nel 2009. Il problema dell’obbligo di messa a gara  e quindi la liberalizzazione delle concessioni balneari ruota intorno alla direttiva Bolkestein ( Direttiva Unione Europea 2006/123/CE) ,  appositamente creata per   semplificare le procedure amministrative eliminando in primis gli eccessi della burocrazia  ( soprattutto  italiani)  e quindi  ogni tipo di  possibile discriminazione basata sulla nazionalità , permettendo  così a tutti coloro che intendono stabilirsi in un qualsivoglia paese europeo di poterlo fare e qui prestare qualsiasi tipo di servizio previsto da e nella  Comunione Europea.  Esiste però un “punto nodale ” su cui ruota  e si avviluppa la tesi della “lobby delle spiagge ” e che si oppone  alla creazione delle gare , la direttiva 2006/123/CE deve essere  applicata solo e solamente ove esista scarsità di risorse. Da qui la necessità quindi in via prodromica  di dover verificare , tramite una adeguata mappatura  delle concessioni  se esiste una reale scarsità delle risorse, ovvero di quelle aree demaniali già censite come insediamenti turistici ma non ancora assegnate. Le concessioni balneari oggi censite sono 26.689 , di queste 21.581 hanno un valore inferiore ai 2.500 euro/anno,  tutte assegnate  senza gara e in continua proroga.